di Enny Mazzella 
Dopo un paio di anni di calo il Friuli Venezia Giulia ritorna meta di produzioni cinematografiche. La città di Trieste è la più ricercata, con location come Piazza Unità, Rive e Carso utilizzate anche per fiction e spot pubblicitari, ma è li Porto Vecchio di Trieste, ad essersi trasformato in un vecchio e affascinante studio cinematografico a cielo aperto. La sua decadenza è diventata una particolarità per registi e scenografi tanto da avere affascinato il grande Gabriele Salvatores che vi ha ambientato le vicende del suo “Il ragazzo invisibile” di prossima uscita.
Ma se il 75% di film, fiction e spot girati in regione si concentra nel capoluogo anche il resto del Friuli Venezia Giulia gode di un crescente incremento delle produzioni cinematografiche a partire dalla Carnia e dal Collio.

FVGFilmCommissionIl caso è emblematico: l’incremento delle produzioni audiovisive in Fvg risale a due anni fa, quando la giunta Serracchiani ha ristabilito i finanziamenti che la precedente amministrazione di Tondo aveva tagliato alla Film Commission in corrispondenza con il clamoroso caso del film di Marco Bellocchio. Ed è proprio grazie a questo che il 2014 dovrebbe chiudersi con cifre che vanno dai 13 ai 14 milioni di euro.

La formula è semplice: maggiore è l’investimento economico istituzionale e maggiori sono in proporzione i risultati economici sul territorio. Noi che in Italia abbiamo cominciato a parlarne sin dal 2002 lo sappiamo bene.

Vediamo qualche numero: nel 2010 la dotazione regionale ammontava a 870mila euro (640 per il Film Fund, il finanziamento per le produzioni, e 230mila per il funzionamento della Film Commission), il Fvg poteva contare su una spesa sul territorio di 7.312.432 euro e un indotto complessivo di 13.162.377 euro. Transitavano sul territorio 25 produzioni per un totale di: 611 giornate di lavorazione, 406 di ripresa, 13.863 pernottamenti alberghieri, 213 professionalità locali impiegate, 97 attori e 2.994 comparse locali. Queste cifre sono state sostanzialmente mantenute nel 2011 per poi bloccarsi nel 2012 in corrispondenza con i tagli di Tondo. Si passa infatti da 691.000 del 2011 a 330.000 nel 2012 con un corrispondente crollo delle produzioni audiovisive che da 22 si riducono a 12 mentre i giorni di lavorazione scendono da 588 a 313. La riduzione si fa sentire ovviamente sull’industria del turismo che vede la riduzione dei pernottamenti delle troupe da 12.242 a 6.055 notti in albergo, per non parlare della diminuita promozione dell’immagine del territorio attraverso quell’importantissimo veicolo che è il cinema. Inutile dire che il dimezzamento va a toccare anche il mondo del lavoro con attori e comparse che vedono ridotto il proprio impegno. La spesa passa da 7.440.721 euro a 4.833.733, con l’indotto sul territorio che diminuisce di oltre 4milioni e mezzo: da 13.393.298 a 8.700.719. Non cambia molto nel 2013 se non in discesa in quanto il fondo per incentivare le produzioni si assottiglia a 270 mila euro e di conseguenza la spesa che si attesta a 3.561.157 e l’indotto sul territorio che arriva a 6.410.084.

La luce dopo il tunnel si è rivista solo quest’anno con la giunta che, nel mantenere l’impegno elettorale della Serracchiani ha incrementato il finanziamento al settore ad 1.000.000 di euro di cui 270.000 sono andati per la gestione della Film Commission e 730.000 sono stati affidati al fondo per le produzioni audiovisive. Fino ad oggi sono state finanziate 22 produzioni e alcune di esse proseguiranno anche nel 2015 quando la stessa Serracchiani ha promesso di confermare il finanziamento per il cinema.

Il caso Salvatores
SerracchianiSalvatores2Federico Poilucci, presidente della Fvg Film Commission ha voluto recentemente illustrare cifre alla mano, quanto sia redditizio il cinema per la regione.
Gabriele Salvatores ha girato a Trieste per 12 settimane dal 16 settembre al 7 dicembre del 2013. “Il budget del film sfiorava i 9 milioni di euro. – dichiara Poilucci – L’indotto ricaduto sul territorio supera i 2 milioni e 600 mila euro. Nel film hanno lavorato 25 attori del FVG, 1156 comparse e 22 professionisti locali che hanno affiancato la troupe romana”. Viene maliziosamente da chiedersi se nella scelta delle Location abbia influito il fatto che la produttrice del film, Francesca Cima della Indigo, è nata a Sacile.

 

 

 


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