La denuncia a Cannes di Gaetano Di Vaio. Il direttore Gemma: "Ho inviato una circolare a tutti i produttori"

 

Gaetano Di VaioLa platea è quella del grande cinema: il festival di Cannes. E la denuncia diventa importante. In un lungo post su Facebook, l'attore e produttore Gaetano Di Vaio rivela che la "Regione Campania non dà strumenti e risorse economiche da più di 10 anni alla Film Commission". E non solo: "Maurizio Gemma, che è il direttore generale, non percepisce il proprio stipendio assieme alla sua stretta collaboratrice, Simona Monticelli da mesi e mesi".Un post, scritto e riscritto per tre giorni, come dice l'attore-produttore, che tenta di scongiurare l'inizio della fine dei grandi set in Campania.
Ma non sono solo parole sui Social. Perché ieri a Cannes c'era il Film Commision Day e Maurizio Gemma ha annunciato: "Oggi la Campania si ferma".
È stata inviata una circolare alle dieci produzioni in corso, tra cui una serie televisiva firmata da Ivan Cotroneo, cinque film d'autore, di cui uno di Francesco Albanese e la commedia su Scampia dei fratelli Manetti, due tv movie e una manciata di documentari. "Non possiamo più assicurare i servizi in esterna - spiega amaro Gemma - Dobbiamo nostro malgrado ridurre drasticamente le nostre attività. Al massimo possiamo assicurare un lavoro d'ufficio.
"È assurdo, ma anche mortificante e umiliante che a festival di questa portata mondiale come quello di Cannes - scrive Di Vaio - la Regione Campania non sia rappresentata. È una vergogna per la nostra bellissima regione, ma anche per noi produttori indipendenti napoletani e campani non supportati nei festival internazionali come sono supportati anche qui a Cannes tutti i produttori di altre regioni italiane. E ne esce penalizzata soprattutto Napoli". Di Vaio chiede l'intervento del "Clercc (comitato per una legge regionale per il cinema campano), ma anche il sindaco di Napoli e dei produttori napoletani di importanza internazionale come Nicola Giuliano. Napoli non è provincia".
"Negli scorsi anni siamo riusciti a resistere, a sopravvivere alla giunta uscente, mantenendo una condizione di minima e dignitosa operatività - spiega Gemma - Con questa giunta avevamo sperato che si potesse ripartire, che soprattutto si potesse in qualche modo finalmente stabilire una vera e propria politica dell'audiovisivo". Invece a ottobre quando si è aperto un dibattito "c'è stato solo toto nomi consiglio di amministrazione - attacca gemma - Ma noi siamo una struttura amministrativa. Non ci servono amministratori, ci serve una legge che consideri le diverse filiere dalla formazione, alla produzione, fino ad arrivare alla promozione. Abbiamo bisogno di regole certe".
Gemma parla di un "paradosso". In dieci anni la Film Commision
Campania ha dato supporto a 600 titoli sul nostro territorio, tra cui l'ultima Gomorra, la seconda serie (il primo titolo di coda ringrazia proprio la Film Commission) e invece "a Cannes siamo costretti a prendere atto che siamo alla vigilia di una chiusura totale". Amaro l'ultimo commento: "Devo pensare che i nostri politici non vanno spesso al cinema per non capire che così stanno lasciando morire il nostro territorio...".

 

 


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