anna olivucci

 

Anna Olivucci (Mediateca Marche e membro dell’Osservatorio permanente sul Cineturismo) ha spiegato come una location da sola non crea placement perchè bisogna, invece, sviluppare una relazione profonda tra luogo e narrazione affinchè lo spazio si impregni di Storia e possa scattare la molla del Cineturismo.

 

 

 

 

L'INTERVENTO

LA DOMANDA NON SORGE SPONTANEA
Dopo 14 anni lo sappiamo ormai tutti: il FILM non è il contenuto del Cineturismo.
Un film viene concepito e realizzato per fini specifici e non direttamente collegati al turismo. Non genera spontaneamente né turismo né cineturismo. Perché questo avvenga sono necessarie alcune condizioni:
o    progettare un’OFFERTA CINE TURISTICA, che non è un fatto di soli CONTENUTI. Se così fosse sarebbe scoppiato come fenomeno planetario. Cosa che, sinceramente, non mi sembra sia avvenuta
o    dotarsi di una GOVERNANCE ISTITUZIONALE, che consenta o meglio incoraggi l’offerta, politiche di settore che innanzitutto contemplino il cineturismo e soprattutto convoglino verso quello l’attenzione, le risorse e la programmazione del settore Turismo. Senza questa impalcatura e questi binari, qualunque treno, seppur capace di alta velocità non arriverà da nessuna parte. In alcuni casi, nemmeno lascerà la stazione di partenza. Parlando di turismo una metafora “di viaggio” è opportuna
o    dare vita ad una RETE DI ATTIVATORI DELLO SVILUPPO ECONOMICO: stakeholder (individui od organizzazioni) che saranno coinvolti a livelli diversi in una comune finalità produttiva. L’intento è quello di raggiungere soglie di costo, servizio e qualità sostenibili e soddisfacenti.

Dunque: contenuti, politiche di settore e rete per lo sviluppo economico.
Ma c’è un’altra categoria, a mio avviso, convitato di pietra (assente) di questa cerimonia: la DOMANDA.
Gli operatori del settore cineaudiovisivo e gli esperti di cineturismo hanno lavorato fino ad oggi più sulla CREAZIONE DELL’OFFERTA: un’offerta innovativa, a volte strepitosa per contenuti e modalità, diversificata e diversificante del paesaggio e delle opportunità turistiche.
Il turismo, dal canto suo - quando ha lavorato – lo ha fatto sulla realizzazione e promozione dell’offerta.

MA LA DOMANDA? Esaminiamola da vicino:
o    Esiste innanzitutto la domanda di location da parte delle produzioni, la quale non coincide né prevede, di per sé, domanda di cineturismo. L’attività di location placement che dalla richiesta delle produzioni può scaturire dovrebbe essere trattata, programmata e convogliata in modo che sviluppi la maggior quota possibile di potenziale di attrattività del luogo come destination.
Chi ci lavora, sa che va fatto da subito: attivare le potenzialità cineturistiche è un lavoro contestuale, non successivo allo scouting o al location proposal. Perché, mentre un prodotto esplicita la maggior parte del proprio potenziale promozionale già all’interno del film, in fase di product placement integrato nella narrazione, per la location il legame col placement non è immediato, ma va progettato e creato
o    La domanda di movie induced tourism proviene per sua natura dallo spettatore viaggiatore, più che dal turista. Cioè da un soggetto che frequenta cinema e Tv e si espone alle sue suggestioni e ne ricerca sviluppi in esperienze turistiche coinvolgenti, non generiche. Quello dello spettatore viaggiatore è solo un segmento, motivato ma davvero molto ristretto della domanda potenziale.

Nella ricerca “Sala e salotto” presentata da Cinetel con ANEC e ANICA a Venezia nel 2014 ad esempio dall'audience measurement è emerso che l’indice di gradimento più alto nello spettatore è quello legato alla visione di scene girate in esterno ed alla suggestione complessiva che queste sono capaci di determinare.  Ed è da questo dato che le film commission, nella loro operatività quotidiana, partono per valorizzare e capitalizzare le ricchezze territoriali.
La domanda di cineturismo però, pur collocandosi all’interno della macrodomanda di “turismo culturale” ultimo trend del marketing turistico (inteso come l’articolazione auspicabilmente intelligente di più turismi settoriali) se ne distacca qualificandosi per una sua specifica connotazione: il potenziale cineturista cerca esperienze, cerca e vuole ri-trovare narrazione, messa in scena, e rappresentazione, le emozioni che la visione il film aveva suscitato in lui.
A questo punto, se non  vogliamo trovarci con pacchi (e “pacchetti”) di offerte cineturistiche inevase per mancanza di richiesta, dobbiamo affrontare l’aspetto fondamentale, troppo determinante per essere tralasciato (come in fondo fatto sino ad oggi): la

NECESSITÀ DI CURARE LA DOMANDA, la quale, appunto non nasce spontanea.
Avere cura della domanda significa innanzitutto FORMARE: pensare percorsi specifici di sensibilizzazione del pubblico, a partire dalle scuole e dalle ultime generazioni - che sono potenziali viaggiatori a tutti gli effetti, e insieme principali fruitori di linguaggi cineaudiovisivi - per insegnare a “sentire”, riconoscere ed “essere attratti” dalla valenza emotiva della location, da quella particolare caratterizzazione che passa attraverso la narrazione filmica. Tra gli strumenti e le modalità: proiettare film e prodotti cineaudiovisivi, esporre alla fascinazione della narrazione per immagini, sviluppare senso critico ed alfabetizzazione emotiva.
Non è un caso che la nuova proposta di Legge quadro sul Cinema (in dirittura d’arrivo) ponga particolare attenzione – finalmente – all’educazione cineaudiovisiva: unica vera condizione per la creazione di nuovo pubblico, il quale è il presupposto imprescindibile per dare senso alla produzione di opere filmiche e dunque all’intera filiera.
Per concludere, particolare non irrilevante, la condizione fondamentale per suscitare domanda che sia forte e continuativa nel tempo è realizzare “buoni film”: film che non si appoggino pretestuosamente ai territori ma quanto più possibile ne incarnino identità e vocazione filmogenica.
A partire da questo i luoghi avranno realmente l’occasione di comunicare emozioni, avranno voce forte ed chiara, da protagonisti.

 

[28 giugno 2016 - Ischia, Castello Aragonese]


Altri articoli correlati

  • Mare Fuori 3: le location di Napoli della terza stagione mozzafiato

  • La Fuggitiva, le location dal Piemonte al Lazio.

  • Portofino diventa partner di Liguria Film Commission

  • Matera e il cinema, il bilancio di un anno straordinario

  • Così "6 Underground" mette a soqquadro l'Italia. Ma per una buona causa

  • Dov’è girato OGNUNO È PERFETTO: ambientazione e location

  • TOM CRUISE GIRERÀ UN FILM A VENEZIA

  • MONTALBANO, LE LOCATION DEL FILM: I LUOGHI PIÙ BELLI DELLA FICTION

  • ESTERNO / GIORNO - Tour a Trieste per le location di "Volevo Fare la Rockstar"

  • Toni Servillo sarà Eduardo Scarpetta: a Napoli le riprese di “Qui rido io”, nuovo film di Martone

Ritorna su
Le location del film "Dune"