[Ischia, 2 Febbraio 2013] Rete, paesaggio e cultura. E’ con queste tre parole chiave, cariche di auspici e speranze, che Paolo De Santis, il presidente della Camera di Commercio di Como, ha aperto la prima edizione di Tttourism (Tourism Think Tank), la fiera dedicata agli operatori turistici che si è svolta il 30 e 31 gennaio scorsi a Erba. Due giorni dedicati al cosiddetto “B2B”, durante i quali gli addetti ai lavori si sono potuti incontrare e confrontare non solo all’interno degli stand espositivi, ma anche attraverso i numerosi interventi di alcuni tra i più noti esperti del settore, incentrati sulle molteplici sfaccettature che caratterizzano la travel industry. Dal web marketing alla green economy, dal design alla creazioni di itinerari, si è cercato di dare spazio ad una visione del turismo a 360 gradi, ponendo l’attenzione soprattutto sulla sostenibilità e le nuove tecnologie. Mettendo in luce quanto il mercato dei viaggi possa essere una delle ancore di salvataggio del nostro paese in questo complesso momento storico, anche Michelangelo Messina, direttore artistico e ideatore di “Ischia Film Festival“, ha esposto la sua visione ottimistica in tal senso. Iniziando il suo intervento dal titolo “Cineturismo: l’importanza di un dialogo tra le produzioni cinematografiche e le destinazioni turistiche”, con una citazione di Albert Einstein: “non possiamo pretendere che le cose cambino se continuiamo a fare le stesse cose”, Messina ha dimostrato come il turismo legato alle locations cinematografiche possa costituire un importante traino per quei territori che intendono approcciarsi al mercato dei viaggi o riposizionarsi all’interno di esso. L’incontro è stato fortemente voluto da Andrea Camesasca, responsabile per il turismo in seno alla Giunta della Camera di Commercio di Como, che da oltre un anno dialoga costruttivamente con Messina per la promozione del suo territorio attraverso il cinema. Avvalendosi di dati ottenuti da diverse ricerche scientifiche anche a livello internazionale, il patron della nota rassegna campana, ha spiegato quanto un film possa definirsi un vero e proprio depliant virtuale, volto a mettere in evidenza le bellezze di un determinato luogo. In modo praticamente gratuito, quindi, la pellicola costituirebbe un ulteriore stimolo per attirare i turisti, proprio attraverso le sensazioni provate davanti al grande e piccolo schermo. Si dà così vita a quella che potrebbe definirsi un’autentica bonifica del territorio, elemento fondamentale affinché si possa raccontare una storia. E se il marketing ci insegna l’efficacia del product placement, anche il cineturismo ha il proprio asso nella manica: il location placement. Quando una località diventa sfondo di un film o di una serie televisiva, infatti, non solo viene promossa a livello turistico, ma addirittura può migliorare un’immagine in precedenza negativa di sé stessa, offrendone un’altra totalmente rinnovata.

E a chi si chiede quanto produca il cineturismo in termini economici, la risposta può essere fornita da una ricerca effettuata dall’APE (Associazione Produttori Esecutivi) in collaborazione con l’Università La Sapienza di Roma e presentata per la prima volta proprio all’Ischia Film Festival, che ha dimostrato che per ogni euro investito da una produzione audiovisiva, c’è un rientro di benefit sul territorio di 3,54 euro. Bisogna infatti rendersi conto che tra tutti i media, godendo di un altissimo numero di spettatori, è il cinema a costituire l’opportunità più significativa di promozione del brand di un territorio. Da questo punto di vista, sono i paesi anglosassoni a fare da maestri, basti pensare all’elevatissimo numero di turisti che ogni anno si recano in Inghilterra per visitare le locations di “Harry Potter”, “Robin Hood” (ricostruite ad hoc per i viaggiatori, poiché il film non è stato girato nelle località in cui è ambientata la vicenda) o “James Bond”, che addirittura nel 2012 è stato presentato con lo slogan: “Bond è la Gran Bretagna”. Se Oltremanica gli introiti portati dal movie tourism rasentano cifre da capogiro, anche in Italia da qualche anno si stanno ottenendo buoni risultati in fatto di turismo cinematografico. La pellicola “Benvenuti al Sud”, per esempio, ha fatto registrare un incremento del 75% di turisti (sebbene non stanziali) nella zona di Castellabbate (Salerno), così come la serie televisiva “Carabinieri” del 20% a Città della Pieve (Perugia), mentre “Elisa di Rivombrosa” nel periodo di massimi ascolti, ha fatto sì che nel 2004 si avesse un picco di ben 92.091 visitatori presso il Castello di Agliè (Torino). Ma credere che il turista sia intenzionato a visitare solo le locations senza essere interessato alla “cornice”, risulterebbe errato e limitativo. Il cineturista, infatti, non solo si reca nei luoghi che hanno ospitato i set cinematografici, ma visita anche le zone limitrofe, scopre le attrazioni vicine, ne assaggia i prodotti tipici e ne conosce le tradizioni, facendo sì che anche le aree circostanti possano trarre dei benefici.

Facile dedurre perciò quanto il turismo legato al cinema o alle serie televisive possa fungere da vero e proprio motore per la creazione di nuove attrazioni e il rinnovamento di quelle già presenti, riprendendo in toto le tre parole chiave con cui il presidente della Camera di Commercio di Como De Santis, ha aperto Tttourism. La creazione una sinergia tra le varie attrazioni unita alla bellezza del paesaggio (chi meglio del Bel Paese potrebbe farlo?) e le risorse culturali presenti sul nostro territorio, se portate sul grande e piccolo schermo potrebbero davvero essere l’input giusto dal quale ripartire, innovando in modo efficace la nostra offerta turistica. Tirando le somme del proprio discorso, Messina volge uno sguardo fiducioso al futuro, descrivendo anche come il cineturismo sia diventato oggetto di studio, nonché un insegnamento all’interno di diversi atenei che analizzano il rapporto tra cinema e turismo, approfondendone gli impatti territoriali.

Al di là degli aspetti economici, però, sono le sensazioni che si provano durante la proiezione in sala il vero cuore pulsante di questo fenomeno, le stesse che, quando il direttore artistico dell’Ischia Film Festival ha coniato il termine “cineturismo”, lo hanno portato a definire quest’ultimo come “l’inseguimento di un’emozione”. Come di consuetudine, in queste occasioni nazionali ed internazionali, l’intervento di Michelangelo Messina ha rinnovato l’appuntamento ad Ischia per la decima edizione dell’Ischia Film Festival dal 29 Giugno al 6 Luglio p.v. per approfondire queste tematiche in occasione dell’undicesimo Convegno Nazionale sul Cineturismo.

Marta Soligo


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