01 Aprile 2013
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Dopo Pasqua il regista di “Come Dio Comanda” sarà in regione per visionare gli eventuali set de “Il ragazzo invisibile”, tratto da un b-movie dei 50.
Con ancora sul rullo l’ultima Educazione Siberiana, sfilata al romanzo di Nicolai Lilin - un gesto cinematografico potente, ma in frammentaria convivenza - Gabriele Salvatores ora ha in mente di mordere ancora la fantascienza, già sperimentata in Nirvana, pellicola fuoriuscita da Cannes con alterne fortune e comunque sospinta da incassi generosi.
Stregato da celluloide d’antiquariato, Salvatores si è messo sulle tracce di un b-movie fine anni Cinquanta, The invisible boy, uscito in Italia col titolo di Il Robot e lo Sputnik. La prolungata sosta nel pordenonese per Come Dio Comanda, nel 2008, favorì l’approfondita conoscenza con la Film Commission Fvg e il suo potenziale di offerta per chi nel Nord-Est estremo decide di piantare tende cinematografiche. Un trillo di Salvatores al presidente Federico Poillucci giusto per annunciare una visita post pasquale in zona Trieste e dintorni. Il cineasta sta cercando luoghi adatti al suo ragazzo invisibile e il capoluogo giuliano parrebbe al top della lista.