L’APULIA FILM COMMISSION I TRE CINEPORTI, PUGLIA SOUNDS, I PRESIDI DEL LIBRO E IL MUSEO PASCALI: LA REGIONE TARGATA VENDOLA RACCOGLIE I FRUTTI DELLA SFIDA. L’ASSESSORE GODELLI “ABBIAMO SFATATO IL MITO CHE VUOLE IN PASSIVO QUESTO TIPO DI INDUSTRIE”
apuliaLogo[Bari] «È come se in Puglia si girasse per più di due anni nello stesso anno solare». Difficile trovare un’immagine migliore per spiegare il successo di produzioni e attività dell’Apulia film commission. E che la regione vada a una velocità doppia rispetto agli altri non sono i pugliesi stessi a dirselo. È un commento che si può leggere nell’analisi di impatto delle attività di Afc 2007-2013 effettuata da IsiCult (Istituto italiano per l’industria culturale) di Roma, un centro di ricerca indipendente specializzato nelle politiche culturali e nell’economia dei media. Perché in Puglia se si parla di mercato culturale diventa impossibile non pensare alla Fondazione che si occupa dei servizi correlati alla produzione cinematografica. E che con tre cineporti — Bari, Lecce e Foggia — rappresenta un unicum in Italia, dato che nessun’altra regione può vantare più di una di queste strutture. Nel corso di 7 anni di attività, l’Apulia Film Commission ha sostenuto circa 200 opere audiovisive ma è il capitolo di fondi e impatti a interessare da un punto di vista economico: a fronte di contributi stanziati complessivamente per circa 8 milioni di euro, la Puglia ha ospitato produzioni che hanno realizzato opere audiovisive per un budget complessivo di poco meno di 200 milioni di euro, di cui circa un quinto è stato speso nel territorio regionale, ovvero circa 42 milioni di euro. Il “moltiplicatore” è di 5,2 ignorando quello che viene definito “impatto indiretto” e gli “impatti addizionali”. Ovvero, in sostanza, per ogni euro investito ne entrano nel tessuto economico regionale più di 5. E sono numeri destinati a crescere: relativamente al solo anno 2013 si sono girati in Puglia 54 film (di cui 17 lungometraggi) rispetto alle 37 produzioni del 2012 e lo scorso anno le giornate di lavorazione in Puglia sono raddoppiate, salendo dalle 376 del 2012 a 747 (+99%). Da qui, l’idea che “è come se in Puglia si girasse per più di due anni nello stesso anno solare”. Ma l’assessore regionale al Turismo e Mediterraneo Silvia Godelli non ci sta a sentir parlare solo di cinema. «C’è stata una autentica fioritura culturale ed è avvenuta nei diversi settori dello spettacolo» esordisce prima di snocciolare una serie di “successi” made in Puglia: «Oltre al sostegno delle produzioni cinematografiche, mi piace pensare innanzitutto alle residenze teatrali, alla filiera musicale che si traduce in Puglia sounds e il quartiere fieristico del Medimex e poi ancora — prosegue — l’arte contemporanea, come ad esempio lo sviluppo che ha avuto il museo Pascali, consolidatosi come punto di riferimento nazionale, fino alla lettura che si è arricchita grazie ai Presidi della cultura. Può bastare?» si chiede l’assessore. In realtà, non basta perché i margini di miglioramento ci sono in tutti i settori. «Abbiamo raggiunto grandi traguardi — sottolinea la Godelli — ma possiamo ancora migliorare. E io auspico che ci sia una nuova stagione culturale anche con il ricambio delle amministrazioni locali, a cominciare proprio dal capoluogo pugliese». E se l’Afc ha spento le sette candeline, c’è un altro progetto che per i prossimi sette anni è pronto a promuovere e facilitare l’accesso delle imprese e degli operatori del settore ai finanziamenti comunitari. È il Creative Europe Desk Media Italia: nello specifico, il programma combina i meccanismi del sostegno — fino a questo momento separati — dei settori culturali e audiovisivi in Europa con uno sportello unico aperto a tutti i settori. È l’ultima creatura ospitata nel cineporto di Bari e proprio partendo dalla struttura che ospitava l’incontro, il governatore regionale Vendola ha voluto ribadire l’aspetto strategico della cultura, anche da un punto di vista economico: «Siamo in uno dei luoghi più emblematici di una stagione di cambiamento, a parlare di un argomento che all’inizio era oggetto di ironie e incredulità. Creatività e industria sono sempre apparse due parole antitetiche ». Non in Puglia, la regione dove si gira 730 giorni all’anno. 1 2 Una delle produzioni cinematografiche realizzate a Bari (“Il passato è una terra straniera” di Daniele Vicari): la Puglia è sempre più preferita da registi e produttori. 

Fonte: Repubblica.it


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