torino piemonte film commissionFinale a sorpresa e amaro per la responsabile stampa e comunicazione di Film Commission, Marzia Milanesi. Il suo rapporto di lavoro che si sarebbe comunque concluso anche per la mancata sintonia sull’attività della fondazione che si occupa di promuovere le produzioni cinematografiche e televisive sul territorio piemontese, è stato troncato in maniera irrituale. Il ben servito è arrivato con una lettera datata 23 settembre in anticipo di due mesi sulla scadenza, ma ricevuta dalla Milanesi soltanto alla vigilia del primo ottobre, giorno di cessazione del rapporto, pur con l’attenuante della prosecuzione del rapporto economico fino a fine anno. In altre parole Milanesi non perderà lo stipendio fino a fine contratto, ma ritiene comunque di aver subito, dopo 14 anni di lavoro per la società, un danno d’immagine considerevole. E per questo ha già dato incarico ad un legale di tutelarla. A quanto risulta non ci sarebbero stati eventi particolari che avrebbero fatto precipitare la situazione, e sul sito dell’azienda presieduta da Paolo Damilano e nel cui cda c’è l’assessore comunale Maurizio Braccialarghe, compare ancora il nome della Milanesi come responsabile stampa, ma informalmente è stato presentato già il suo sostituto, lo studio romano, già attivo nel settore, dal nome “punto e virgola”. Sconcertante, commenta Milanesi in una lettera che ha diffuso questa mattina. Ecco il testo integrale: “Leggo, scrivo e inizio talmente tanti disegni che non mi basterebbero quattro vite per colorarli tutti” (Il giovane favoloso di Mario Martone, Giacomo alla sorella Paolina)
Avrò, cari colleghi, all’improvviso, un po’ più di tempo libero nei prossimi mesi. L’ho appreso – letteralmente dall’oggi al domani – da Film Commission Torino Piemonte il 30 settembre 2014 con lettera raccomandata nella quale mi veniva comunicato che “ci avvarremo dei servizi di un collaboratore, da noi individuato, a partire dal 1 ottobre 2014”.
Un improvviso precipitar di eventi, immagino; urgenze a me ignote che hanno avuto la meglio sulla scadenza contrattuale di fine anno (che avrebbe comunque sancito, per reciproco espresso convincimento, l’interruzione del rapporto professionale con FCTP).
Dunque mi scuserete l’irritualità di questi saluti ex post, ma diciamo che non ho avuto alternative.
Vi ringrazio per l’attenzione e l’affetto con cui avete seguito e accompagnato il mio lavoro di comunicazione per la Film Commission Torino Piemonte – che, i più “vecchi” di voi sanno, ho tenuto a battesimo alla Mostra di Venezia nel 2000 e poi seguito ininterrottamente nel suo percorso -. Vi ringrazio della pazienza dei primi momenti quando si trattò per voi di dar conto di un soggetto misterioso di cui in Italia ancora non si parlava; dell’entusiasmo per le prime visite sui set alla scoperta della macchina cinema; della puntualità con cui avete condiviso e accompagnato negli anni nuovi progetti e percorsi.
Per parte mia, mi sono rapportata a voi con l’onestà intellettuale che sola rende credibile la comunicazione, avendo come unico scopo il bene della Fondazione quale soggetto autonomo, produttore e portatore di eccellenza.
E voglio ringraziare sinceramente, partendo da lontano, alcune persone con cui, più di altre, ho condiviso il lungo cammino: Giorgio Fossati, Marco Boglione, Angelo Acerbi, Giuliana Tessera, Steve Della Casa, Davide Bracco, Paolo Manera, Donatella Tosetti, Alessandra Tricerri, Daniele Segre, Alfonso Papa, Enrico De Lotto.
A Film Commission, pezzo importante della mia storia professionale, ho la coscienza di aver dato molto per quattordici lunghi anni.
Altri hanno deciso un epilogo sconcertante: dannoso per la Fondazione, inutilmente offensivo per me.
Pertanto, essendo in essere, tra me e FCTP, un contratto che ha durata dal 20.01.2014 al 31.12.2014, il mio legale dopo aver invitato la Fondazione al puntuale adempimento degli obblighi contrattuali procederà a mia tutela, a fronte di un recesso unilaterale e non motivato.


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