Il grido d'allarme di due associazioni di categoria: con quelle pistole non si può girare, stop alla produzione in Italia

GomorraLa nuova legge che regolamenta la detenzione e l’uso delle armi a uso scenico, le cui norme sono entrate in vigore sul finire della settimana scorsa, è destinata a portare non poco scompiglio sui set delle maggiori fiction italiane. E già si parla di "stop alle sparatorie".
A lanciare l'allarme è stato il comunicato stampa congiunto diramato da due associazioni di categoria, Anica, l'Associazione Nazionale delle Industrie Cinematografiche, e Apt, l'Associazione dei Produttori Televisivi.Le due sigle hanno accusato la commissione competente del Ministero dell'Interno di aver di fatto reso impraticabile l'utilizzo pistole, fucili e mitra in fase di ripresa. I toni usati nella nota sono a dir poco apocalittici: "A partire da oggi, ogni fornitura di armi ad uso scenico si ferma e con essa si fermano tutti i set cinematografici e di fiction d’azione (...) Tutto ciò a causa della legge che regolamenta la detenzione e l’uso delle armi a uso scenico, che ne stabilisce i requisiti tecnici e che indica le procedure per il relativo riconoscimento, ma con norme tecnicamente opinabili, oggettivamente inapplicabili e, per di più, con termini di attuazione perentori giunti oggi a scadenza".SquadraAntiMafia
A detta delle due associazioni, le perdite economiche e produttive che faranno seguito alla norma si preannunciano ingenti, vanificando al contempo gli sforzi delle Film Commission sparse sul territorio, volti "ad attrarre le produzioni cine-audiovisive d’azione". Pensiamo ai grandi set hollywoodiani spesse volte ospiti dello Stivale: quale sarà, ad esempio, il destino delle scene del prossimo film di James Bond che si sarebbero dovute girare a Roma? Mistero.
Interpellato dal Corriere della Sera, Pietro Valsecchi, fondatore di Taodue, casa di produzione di serie come Squadra Antimafia e R.I.S. - Delitti imperfetti ha spiegato l'impasse a cui si è giunti con l'aggiornamento del regolamento in materia: "Come accade in tutta Europa, si spara con armi vere, modificate ovviamente. Le stesse fabbriche d’armi applicavano le modifiche necessarie affinché le pallottole non potessero uscire dalla canna e certificavano che la pistola sparava a salve. Da qualche tempo una commissione del Ministero degli Interni stava lavorando per cambiare le cose e sono appunto cambiate da venerdì. Ma secondo le armerie queste nuove modifiche non vanno bene e dunque le armi non possono essere certificate. Da qui il blocco totale".
Scartata la possibilità d'utilizzo di armi giocattolo - "È una questione anche di peso, del rapporto che l’attore instaura in quel momento con l’arma", ha spiegato Valsecchi - qualora la situazione non si sbloccasse la minaccia dei produttori (neanche tanto velatà, per la verità) è quella di delocalizzare location e troupe, alla ricerca di un paese con regolamentazioni meno stringenti. E se già risulta difficile immaginare una Gomorra senza le famigerate "due fritture", pensate a come si complicherebbe la situazione nel caso il set della serie Sky venisse disarmato totalmente.

Fonte YahooTvItalia


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