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Soldi al film sul Bari, è polemica

17 Gennaio 2015

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SaverioCongedoBARI – Proiezione in anteprima il 28 gennaio allo Showville di Casamassima. E poi inserimento nella normale programmazione della stessa struttura, più il possibile approdo al Galleria o all’Armenise, in alcuni cinema del circuito d’autore di Bari e Bat e trattative in corso per proiezioni anche in sale convenzionali a Roma, Torino, Milano e Bologna. E, soprattutto, la partecipazione a festival internazionali, a cominciare dal Tribeca di New York. Così la Dinamo Film conta di far conoscere la storia del Bari raccontata nel docu-film «Una meravigliosa stagione fallimentare», che ha ottenuto un contributo di 50mila euro dell’Apulia Film Commission attraverso il Regional fund. La notizia ha provocato non poche proteste sul web. Non ultima quella dei salentini alle prese con la crisi dell’orchestra Tito Schipa. Lo ha lamentato, in particolare, il consigliere regionale Saverio Congedo (Fi). «Non capisco perché nulla sia stato destinato alla Ico Tito Schipa di Lecce e alle altre istituzioni concertistiche pugliesi, la cui stessa esistenza è ormai appesa a un filo», ha detto.

La polemica:

La Dinamofilm, che produce il docu-film barese, però spiega come i 50mila euro siano niente altro che «un contributo per promuovere lo sviluppo dell’indotto cinematografico in terra di Puglia». Parole di Lello Petrone, uno dei produttori. Il documentario è stato pensato per far conoscere la storia del Bari calcio in Italia, e non solo. Il racconto della storia vissuta da un’intera città nella scorsa stagione, in una Bari inquinata dallo scandalo calcioscommesse di tre anni fa, ma animata anche da una straordinaria passione. Quella dei tifosi e della campagna #compratelabari, con le collette per pagare le trasferte. L’incredibile rimonta dal diciassettesimo al settimo posto; le due aste andate deserte; la nuova proprietà; i play off, con la squadra che esce senza aver mai perso. Questa storia sarà portata in giro per l’Italia, assicurano dalla produzione. Ma anche all’estero con il Festival 11 MM di Berlino o il Tribeca di New York, fondato da Robert De Niro, e al Canadian film festival (dedicato proprio allo sport). La direttrice dell’Apulia Film Commission, Antonella Gaeta, conferma che il contributo «è andato allo sviluppo dell’indotto cinematografico e non alla promozione del territorio pugliese attraverso il docu-film». Ma soprattutto sottolinea la necessità di far andare avanti questo film «il cui cammino è appena cominciato».

 

Fonte: Corriere Del Mezzogiorno


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