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Il Salento torna a fare da set

31 Agosto 2015

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Anche il cinema conferma l'amore per questa terra

2354415immagine132 small.jpgDal Salento. «Quando ti innamori del Salento, è come quando ti innamori di una persona, non ti fai molte domande, non ti chiedi perché, ti innamori e basta». Una vera e propria dichiarazione d’amore quella del regista turco Ferzan Ozpetec che dopo il successo di “Mine Vaganti” ha scelto ancora una volta questa terra dalle mille opportunità per fare da sfondo al film “Allacciate le cinture”. Già, perché non sono solo i turisti ad essersi accorti che nel tacco dello Stivale erano nascosti luoghi meravigliosi, poco conosciuti ai più e forse belli proprio per questo. Sono tanti, tantissimi i registi che in questi anni hanno voluto ‘prendere in prestito’ scorci di un paese, una città, di una campagna, un monumento o una chiesa e ‘usarli’ come se fossero parti integranti della trama. C’è chi è rimasto incantato dalla luce del sole che si riflette sul barocco leccese, chi dal colore che assume il mare se il vento è favorevole o dalla terra rossa delle campagne che ospita gli ulivi secolari, chi, invece, ha notato l’ospitalità della gente del posto e la bellezza di alcuni centri storici.

Proprio in questi giorni, il Salento torna a fare da set a numerose pellicole che ammireremo in autunno comodamente seduti davanti alla tv o al cinema. Sono iniziate oggi e dureranno fino al 10 ottobre, le riprese del film “La guerra dei cafoni”, lungometraggio tratto dall’omonimo romanzo di Carlo D’Amicis (edito da Minimum Fax produzione) dei registi Lorenzo Conte e Davide Barletti lo stesso Barletti che sarà presente alla prossima Mostra del Cinema di Venezia (Giornata degli Autori) con “Il paese dove gli alberi volano”, film finanziato da Apulia Film Commission con l’innovativo Regional Film Fund di Apulia Film Commission.
Santa Cesarea Terme, Otranto, Torre Guaceto, Vernole, Torre Chianca, Melendugno, Grotta della Monaca, sono queste le location scelte per raccontare la storia del tramonto della lotta di classe nello scontro tra due bande di adolescenti, interpretata da attori non professionisti pugliesi, che hanno partecipato a una fase laboratoriale gratuita con training di recitazione, laboratori vari di scenotecnica e sui mestieri del cinema. Nella pellicola è prevista la partecipazione degli attori Ernesto Mahieux e Claudio Santamaria.

Il film, prodotto da Minimun Fax Media con il sostegno del Mibact e Apulia Film Fund (la ricaduta economica prevista sul territorio pugliese è di 562.275 euro) si svolge in un villaggio balneare del Salento, alla metà degli anni Settanta, tra signori e cafoni che lottano per diventare grandi. E nel farlo, tra risse selvagge e gag esilaranti, rappresentano l’Italia che cambia.

Tappa salentina, ad Otranto per la precisione anche per le riprese di “Braccialetti Rossi 3”, la fortunata serie di Rai Uno diretta da Giacomo Campiotti. Prodotto da Palomar per Rai Fiction con il sostegno di Apulia Film Commission (è prevista una spesa sul territorio pugliese pari a 1.952.227 euro), per la realizzazione della nuova serie sono impegnati 39 tecnici e professionisti pugliesi, tra cui segnaliamo il produttore esecutivo, il pugliese Alessandro Contessa.

Si trova invece in Puglia, Nonno Libero. A partire da oggi, lunedì 31 agosto e fino al 4 settembre, il nonno più famoso d’Italia interpretato da Lino Banfi sarà tra Monopoli, Cisternino e Locorotondo per girare una parte del primo episodio della decima serie della fiction “Un medico in famiglia”, per la regia di Elisabetta Marchetti. Un cast al completo per questo ritorno nella terra d’origine di Nonno Libero: Milena Vukotic, Giulio Scarpati, Flavio Parenti, Valentina Corti, Eleonora Caddeddu ed Edoardo Purgatori.

Prodotto dalla Publispei per Rai Fiction con il supporto logistico di Apulia Film Commission, la decima stagione di “Un medico in Famiglia” è caratterizzata dal ritorno a Poggio Fiorito di Lele Martini, che torna a essere pilastro e centro della famiglia. Un medico, ma soprattutto un padre Lele Martini che, durante la serie, dovrà affrontare la sfida più difficile che un genitore possa trovarsi di fronte. Sarà infatti la paternità il tema portante delle storie di Lele così come, declinato in modo diverso, di tutti gli altri protagonisti.

 

 

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