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Con Zalone si riscopre il Cineturismo

12 Gennaio 2016

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di MAURIZIO DI FAZIO

"Quo vado?" è il caso più clamoroso ma sono tanti i piccoli centri passati alla ribalta grazie a film di successo. Da "Benvenuti al Sud" a "Basilicata coast to coast" una mappa di posti cineturistici "Qui fa freddissimo, più che a Roccaraso". La battuta di Checco Zalone, appena arrivato al Circolo Polare Artico al telefono con la mamma, ormai è diventata virale. Tanto che il sindaco Francesco Di Donato e i suoi concittadini ora lo aspettano: "Lo ringraziamo ufficialmente. Roccaraso è casa sua", dice il primo cittadino. Ma non è il solo anche ad Abano Terme, nel Padovano, lo aspettano. La città è citata nella canzone-ammiraglia della colonna sonora La prima Repubblica: "Dei quarantenni pensionati, che danzavano sui prati dopo dieci anni volati all’Aeronautica, e gli uscieri paraplegici saltavano e i bidelli sordomuti cantavano e per un raffreddore gli davano quattro mesi alle terme di Abano, con un’unghia incarnita eri un invalido tutta la vita". Il sindaco si è detto felicissimo del ritorno d'immagine insperato: "Il nome di Abano farà il giro d'Italia. Ho quindi deciso di scrivere all'attore-cantante, per ringraziarlo del pensiero e invitarlo ad Abano come ospite della città e delle sue terme". Senza parlare dei luoghi che veramente si vedono nel film: la storia ha origine a Conversano, in provincia di Bari, e si sviluppa tra l'altro nell'arcipelago delle isole norvegesi Svalbard, dalle parti del Polo Nord; a Bergen, sempre in Norvegia; e ad Aprilia, in provincia di Latina. Non è la prima volta che Luca Medici, in arte Zalone, grazie ai suoi film da record (Sole a catinelle si è "fermato" a 52 milioni, ma Quo vado? è destinato a superarlo visto che al settimo giorno di programmazione è già arrivato a 38,8 milioni) fa riscoprire i piccoli centri d'Italia. E' successo sia con Cado dalle nuvole (girato nella culla di Domenico Modugno, Polignano a mare) che con Sole a catinelle che ha fatto conoscere a milioni di spettatori puntini impercettibili sulla mappa nazionale come i molisani Sepino, Petrella, Tifernina, Casacalenda, Limosano e Provvidenti. I numeri stratosferici di Zalone rendono tutto più evidente, ma il cineturismo (spettatori che diventano turisti nelle location di film e serie tv) è ormai da anni passato da fenomeno ad abitudine consolidata. Anche l'ultimo di Matteo Garrone, Il racconto dei racconti, sciorina location diversamente favolose a grappolo, prese di peso da un'Italia tutt'altro che metropolitana. Da Castel del Monte (Puglia) al Castello di Donnafugata (Sicilia), passando per il Castello di Roccascalegna (Abruzzo), quello Normanno-Svevo di Gioia del Colle (sempre in Puglia) e quello di Samezzano a Reggello, in provincia di Firenze. E poi ancora il villaggio ipogeo di Petruscio, realizzato dai profughi di Mottola (Taranto), e il meraviglioso triangolo etrusco toscano di Sovana, Pitigliano e Sorano. Ma un po' tutte le regioni italiane hanno qualche paese elevato a gloria turistica per aver prestato le sue piazze a una pellicola di successo. Unendo con una matita immaginaria tutti questi borghi, nemmeno lontanamente capoluoghi di provincia, si otterrebbero infiniti itinerari di viaggio per cinefili e cineturisti dichiarati.

Ecco una mappa regione per regione, dei casi più celebri.

Campania. A Castellabate, in provincia di Salerno, nel Parco Nazionale del Cilento è stata girata la commedia Benvenuti al Sud, con Claudio Bisio e Alessandro Siani. Pure in quel caso, fu un trionfo, con trenta milioni di euro al botteghino e orde di turisti che continuano a recarsi in pellegrinaggio a Castellabate (spesso con pullman organizzati) per farsi un selfie nella piazzetta (che c'è) e nell'ufficio postale del film, che invece non esiste. Molise. Zalone, sempre lui, nel precedente Sole a catinelle ha fatto conoscere a milioni di connazionali puntini impercettibili sullo Stivale come Sepino, Petrella, Tifernina, Casacalenda, Limosano e Provvidenti. Sempre in Molise, e soprattutto a Sepino è ambientato Non ti muovere di Sergio Castellitto (dislocato anche a Bojano, Fossalto e Castropignano).

Abruzzo. Campo Imperatore è stato lo pseudo-paesaggio ottocentesco di innumerevoli spaghetti-western. Per il cinema nostrano Campo Imperatore rappresentava la montagna, così come Ostia tutto il mare possibile e desiderabile. Rocca Calascio, a 1500 metri d'altezza, garantisce mistero e magia a Lady Hawke, del 1985, di Richard Donner e con Rutger Hauer, Michelle Pfeiffer e Matthew Broderick; e a qualche ripresa del kolossal Il Nome della rosa, regia di Jean-Jacques Annaud. L'altopiano di Camposecco, al confine dei Monti Simbruini tra il Lazio e l'Abruzzo deve tuttora molta della sua popolarità a Lo chiamavano Trinità, arciclassico e record di incassi ai suoi tempi, forte della coppia d'oro nascente Terence Hill&Bud Spencer.

Lazio. Cosa sarebbe il comune di Fondi nell'immaginario collettivo senza La Ciociara? I reduci ricordano ancora le caramelle elargite da Sofia Loren ai bambini e gli strusci nel corso di Vittorio De Sica e Jean-Paul Belmondo. Sempre in Ciociaria (ma a Fontana Liri Vecchia) è calata parte di Per grazia ricevuta, con Nino Manfredi. Mentre a Tuscania (laziale) hanno detto ciak Orson Welles (per il suo Otello) e Franco Zeffirelli (all'epoca di "Romeo e Giulietta").

Basilicata. Pasolini ha ricreato l'antica Palestina del suo Il Vangelo secondo Matteo, in particolare, in Basilicata, tra i sassi dell'allora periferica Matera, Barile e il castello di Lagopesole. Decenni dopo la Basilicata in blocco è stata sublimata da Basilicata coast to coast, esordio dietro la macchina da presa di Rocco Papaleo.

Puglia. Negli ultimi anni i film made in Puglia dilagano (senza contare le produzioni televisive e gli spot pubblicitari). Merito dell'Apulia Film Commission. Citiamo, tra i tanti esempi possibili, ancora lui, Checco Zalone, che ha fatto riscoprire alle larghe platee la culla di Domenico Modugno, Polignano a mare (in Cado dalle nubi). Oppure Nardò, da La terra di Sergio Rubini (un altro a cui non dispiace recitare in casa).

Sicilia. C'è l'imbarazzo della scelta. Luchino Visconti vi traspose ovviamente Il Gattopardo, tra la Palma di Montechiaro, Ciminna, Piana dei Colli e altre meraviglie nascoste. L'altrettanto leggendario Il Padrino di Francis Ford Coppola è ambientato in America e nelle sicule Motta Camastra, Forza d’Agrò e Savoca. Il Postino, canto del cigno di Massimo Troisi, non sarebbe il capolavoro perfetto che è senza lo scenario su misura di Salina e Procida. Steven Soderbergh ha puntato la bussola su Tonnara di Scopello (Trapani) per una scena del fortunatissimo Ocean’s Twelve, protagonisti Brad Pitt e Catherine Zeta-Jones. Per la sua Monica Bellucci/"Malena" Giuseppe Tornatore ha optato per le stradine di Ortigia e la barocca Noto. E c'è chi si mette in marcia lungo i luoghi del Commissario Montalbano: Scicli, Modica, Marzamemi, Ragusa Ibla...

Sardegna. In quanti hanno conosciuto o riconosciuto la Sardegna sulle ali di Travolti da un insolito destino nell'azzurro mare d'agosto, di Lina Wertmuller, e di Black Stallion, blockbuster americano prodotto da F.F. Coppola e impregnato dello splendore della Costa Paradiso e di Rena Majore?

Emilia Romagna. Un piccolo centro, Brescello, in provincia di Reggio Emilia, resterà legato a vita alla saga di Don Camillo e Peppone. A Comacchio approdarono Visconti per Ossessione, Pupi Avati, Giuliano Montaldo e finanche Bigas Luna per il fischiatissimo Bambola, con Valeria Marini.

Toscana. La lista sarebbe chilometrica. Due opere intramontabili, allora, per tutte: a Terrapille, tra San Quirico d’Orcia e Pienza, sono state girate alcune scene de Il Gladiatore, di Ridley Scott e con Russell Crowe; Castiglioncello, frazione di Rosignano Marittimo, ha visto affaccendarsi invece dal vivo la troupe dell'epocale Il sorpasso, di Dino Risi.

Umbria. Ricordiamo Arrone, per L'armata Brancaleone di Mario Monicelli, che si sviluppa anche a Montalto di Castro, noto anche per Non ci resta che piangere con Roberto Benigni e Massimo Troisi. A Gubbio, la "città di Don Matteo", Terence Hill è stato fatto cittadino onorario. Zalone è avvertito. Fiuli-Venezia Giulia. La Grande Guerra di Monicelli non poteva non essere girata qui, tra Vanzone, Palmanuova e Sella Sant'Agnese. E Preone è il simil-fiordo credibile de La ragazza del lago, acclamato thriller del 2007 di Andrea Molaioli, ispirato al romanzo Lo sguardo di uno sconosciuto della scrittrice norvegese Karin Fossum. Ma a proposito di Norvegia, uscendo dalla penisola: hanno fatto di più per il turismo della città di Lillehammer l'autostrada a portata di mano, i giochi olimpici invernali del 1994 o la recente serie tv “Lilyhammer"?

Fonte: repubblica.it


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