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NEVINA SATTA - "La Sardegna e il cinema"

21 Agosto 2014

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Intervista alla regista e produttrice da qualche tempo alla guida della Sardegna Film Commission
nevina sattaIl film "Perfidia" di Bonifacio Angius, in concorso internazionale al Festival del Film di Locarno, è stato girato a Sassari e realizzato con il supporto della Film Commission della Regione Sardegna. Ce ne parla Nevina Satta, originaria di Nuoro, che la dirige.

"La Regione Sardegna è stata la prima in Italia a elaborare una legge sul cinema, nel 2006 è nato lo sportello cinema che nel 2012 si è trasformato in Fondazione Film Commission e ha bandito il concorso che ho vinto. L'intento è di far partire la filiera dell'audiovisivo in Sardegna dove ci sono grandi talenti, tra i quali Antonello Grimaldi, Gianfranco Cabiddu, Salvatore Mereu e Paolo Zucca che lo scorso anno a Venezia ha presentato L'Arbitro. Il primo film di cui mi sono occupata era Bellas mariposas di Salvatore Mereu, abbiamo fatto da supporto per la promozione, il fondo ospitalità e l'assistenza nei festival. La Sardegna ha una grande capacità generativa di talenti ma aveva un progressivo impoverimento delle possibilità economiche a sostegno del cinema che ha causato un allontanamento delle maestranze e una perdita di interesse nel mercato produttivo per la Sardegna che è stata percepita come la parte esotica di Italia.
La sfida è stata di rimettere la Sardegna nel mercato, i nostro budget iniziale era poco più di 200.000 euro che garantivano a mala pena il funzionamento degli uffici, quest'anno, dopo meno di un anno e mezzo siamo riusciti a portare il bilancio a 4.600.000 euro sfruttando le opportunità che offrivano i bandi europei focalizzandoci sull'eco sostenibilità e sui programmi di risparmio energetico e mobilità sostenibili. Stiamo cercando anche di coinvolgere qualche sponsor privato che benefici del "tax credit". Cerchiamo di mettere insieme due filiere, quelle del cinema e quella dell'ecologia sostenibile che in Sardegna è fortissima, il vento e il sole vengono utilizzati per produrre energia e vi sono progetti insoliti di riutilizzo di materiali. A Cannes abbiamo lanciato bandi per cortometraggi, serie web e serie televisive destinati a celebrare gli eroi dell'eco sostenibilità in Sardegna, imprenditori che hanno creato forme innovative di risparmio energetico o di riciclaggio".

Può fare un esempio?
Sì, il sughero viene usato come isolante acustico o termico e trasformato in tessuto. Anche la lana di pecora, una volta usata solo per i tappeti, viene ora usata come isolante acustico o, opportunamente lavorata, per oggetti di design. I mattoni di paglia e fieno costruiti con le vecchia tecnica si sono rivelati ottimi strumenti di isolamento termico e consentono di fare una combinazione tra la tecnologia moderna e la tradizione. Raccontare queste realtà può essere anche un'occasione di scoperta della Sardegna e delle sue realtà.

I bandi sono aperti a tutti?
Sì, a produzioni nazionali o internazionali, basta che girino in Sardegna dando la prelazione a maestranze sarde. Ci sono molti operatori del suono e della cinematografia e parecchi talenti della scrittura in Sardegna, altri si sono trasferiti come la costumista dell'ultimo film di Cabiddu che vive da molti anni a Roma. Cerchiamo di spiegare che girare in Sardegna costa come giare dalle altre parti, con in più la bellezza del paesaggio.

E' stata utile la sua esperienza a Los Angeles?
Sono rimasta per oltre 10 anni, mi occupavo di mediazione con le produzioni internazionali insieme a mio marito Amedeo D'Adamo, ora sono dall'altra parte della barricata. Mi ha dato quello che mi rimproverano essere il mio peggior difetto, l'ottimismo. Abbiamo una grande capacità di accoglienza, promuoviamo in modo intenso i film di talenti sardi o realizzati in Sardegna e partecipiamo ai mercati internazionali. Da gennaio sono stata nominata vicepresidente dell'associazione nazionale delle film commission, è una grande responsabilità. Insegno anche a Milano alla Cattolica,ho insegnato anche negli Stati Uniti e Camerun, credo profondamente che i ragazzi abbiamo bisogno anche di un approccio etico, devono chiedersi perché fanno i film, e mi piace molto riconoscere e aiutare i nuovi talenti ad emergere.

Fonte: Cinemaitaliano.info


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