Il capoluogo piemontese si conferma tra i volti positivi del cinema italiano

Laboriosa e produttiva, Torino si sta imponendo ormai da anni tra le protagoniste assolute del cinema internazionale. Un ruolo che il capoluogo piemontese ha conquistato attraverso una progettualità e una serie di iniziative che rappresentano quasi un unicum all’interno del martoriato (dai governi) e poco produttivo cinema nostrano. Un lavoro certamente segnato dal Torino Film Festival e dalla Film Commission locale.

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Il Festival del cinema di Torino, che giunge quest’anno alla sua ventinovesima edizione, si conferma da anni vetrina importante per le migliori realtà internazionali della settima arte. Ad attestarlo i numerosi film in anteprima, le mostre, gli speciali susseguitisi negli ultimi anni, nonché scoperte come ‘Satin Rouge’ (Francia-Tunisia, 2002) di Raja Amari e ‘La bocca del lupo’ (Italia, 2009) di Pietro Marcello. Un festival che – nato per rispondere alla diffusa domanda culturale della città piemontese – si arricchisce sin dalla prima edizione di retrospettive interessantissime: da ricordare quelle sul neorealismo, sul free-cinema inglese, su Manoel de Oliveira, Aleksandr Sokurov, Wim Wenders, ma anche su maestri del cinema di genere come John Carpenter, George A. Romero e Jean-Pierre Melville.
Importantissimo anche il lavoro della ‘Film Commission Torino Piemonte’, vero e proprio toccasana per tutto il movimento cinematografico italiano. A dimostrarlo è il ruolo fondamentale svolto a supporto delle produzioni di film come ‘Il Divo’ di Paolo Sorrentino, ‘La meglio gioventù’ di Marco Tullio Giordana, ma anche di film internazionali come ‘The Bourne Ultimatum - Il ritorno dello sciacallo’ (2007) e ‘Heaven’ di Tom Tykwer (il regista di ‘Lola Corre’). Lavoro prezioso, questo, che ha “trasformato” location mozzafiato come Piazza San Carlo, Piazza Castello e strutture ormai entrate nella leggenda come il Duomo di Torino e Palazzo Carigliano in vere e proprie icone del cinema. Un lavoro che acquista ancora più significato se si considera che fino al 1995, tra i film italiani girati a Torino, erano da segnalare solo ‘Profumo di Donna’ di Dino Risi e il binomio thriller ‘Suspiria’-‘Profondo Rosso’ di Dario Argento, mentre adesso sono almeno una ventina le opere cinematografiche di un certo valore girate presso il capoluogo piemontese. Un incremento che accomuna la città torinese con l’americana Detroit, teatro della joint venture Fiat- Chrysler e anch’essa negli ultimi anni protagonista come location di numerose opere cinematografiche


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