ClintSergio Leone ha girato Per un puno di dollari quasi interamente nei dintorni di Tabernas, un piccolo paese immerso nel deserto di Almerìa.

Nella storia del cinema gli italici spaghetti western ricoprono senza dubbio un posto d’onore, soprattutto grazie agli iconici film firmati da Sergio Leone, che nel tempo è diventato simbolo delle maestranze nostrane di cui andare fieri, dietro e quinte di opere senza tempo come appunto Per un pugno di dollari. Gli aspetti che di questo film sono entrati a far parte dell’immaginario collettivo legato al Far West sono molti, e tra i più centrali troviamo il paesaggio: la natura, spesso matrigna, che dà vita ai personaggi e li mette alla prova celando il nemico o invece diventando una culla di infinite distese in cui sentirsi al sicuro. Dall’Almerìa alla Sardegna, fino alla California d’Oltreoceano, sono molti gli itinerari turistici da percorrere per avere la netta sensazione di muoversi negli stessi spazi di Clint Eastwood.

Per un pugno di dollari è stato girato in gran parte riciclando le forze messe in campo dalla casa di produzione per un altro film, in modo da ottimizzare le spese, visto che l’opera di Leone era considerata marginale e dal dubbio esito: l’altro film era Le pistole non discutono di Mario Caiano e sarebbe un eufemismo dire che la storia ha decretato il vincitore, dando un verdetto decisamente inaspettato all’epoca. Le location di Per un pugno di dollari dunque hanno tutto l’aspetto di un ingranaggio di una macchina dedita alla parsimonia, al risparmio delle risorse in modo da ottimizzare gli investimenti; non sorprende quindi che la scenografia, naturale e non, del film si trovi in Almerìa, quella distesa desertica che corre tra Valencia e Malaga, in Spagna. L’economia dell’industria cinematografica nel tempo ha approfittato a piene mani di queste risorse e adesso il deserto andaluso è costellato di parchi a tema e spettacoli western, arricchiti solitamente da giardini botanici e zoologici.

Lo sfondo di Per un pugno di dollari è tuttora parzialmente visitabile nel maggiore parco a tema della zona, vicino a Tabernas, con una piazza centrale spaziosa ed evocativa, su cui si affacciano la banca, l’ufficio postale, la stazione dello sceriffo e l’immancabile saloon con tanto di altrettanto immancabili spettacoli di cancan e pianisti stonati. I binari sono percorribili (a piedi), passando sotto l’iconica cisterna dell’acqua, proprio a fianco del minuscolo cimitero dove le croci ricordano i cari defunti. Fort Bravo e Mini Hollywood, sono questi gli “originali” nomi dei parchi a tema oggi visitabili, che devono la loro costruzione in gran parte proprio al volere di Sergio Leone e delle produzioni italiane, che girarono negli studi di Cinecittà solo poche scene di questi film.

Il set di Per un pugno di dollari è visitabile sotto forma di parco tematico.
L’aspetto odierno del celeberrimo set è in realtà quasi caricaturale visto che la piantina del nucleo di edifici risulta essere un brusco accostamento di una serie pressoché infinita di topoi narrativi e di simboli subito ben identificabili: dalla già citata cisterna alle celle dello sceriffo, dalla piazza centrale alla serie di carrozze e cavalli parcheggiate lì intorno. Tutto ciò, pur essendo ormai più simile a un parco giochi per bambini che a un ruolo di sincero amore per il cinema, non ha perso la forza evocativa, probabilmente proprio grazie ai simboli che disegnano la sua sagoma. Tutto intorno, il deserto spagnolo, che sembra non perdere occasione per ricordare il rapporto tra uomo e natura, rimettendo in scala le misure umane rispetto all’infinito orizzonte naturale, costituito da una terra brulla e arida, che regala poco se non un’immensa possibilità di viaggiare con la fantasia, portando il pensiero dalla Luna alle enormi distese di terra del Far West.

di Teresa Nannucci

 Fonte : Cinematographe - FilmIsNow

 


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