lazio cinema internationalCANNES - Dieci milioni di euro, di cui cinque destinati ai film per il cinema e cinque alle opere audiovisive. È la dotazione del  bando Lazio Cinema International Fund, la cui seconda call di quest'anno sarà aperta il 30 maggio. Uno strumento di sostegno alle co-produzioni lanciato tre anni fa e già confermato per il prossimo anno, che si aggiunge ai 9,5 milioni di euro del Fondo Regionale della Roma Lazio Film Commission, rendendo così la Regione Lazio - con 22 milioni di euro totali già stanziati per il 2019 - la prima regione in Italia per investimenti e la seconda in Europa.

All'Italian Pavilion allestito all'Hotel Majestic, moderati dal giornalista Nick Vivarelli e accolti dal presidente della Film Commission Luciano Sovena, ne hanno parlato questa mattina i principali player del mercato, in una carrellata di testimonianze e case studies che ha coinvolto anche diverse società di produzione straniere all'incontro "Lazio terra di cinema". "Lo scorso anno grazie a questo fondo sono state prodotte le serie I Medici, Maltese e Il nome della Rosa - ha sottolineato Chiara Sbarigia, direttore generale Apa - e questo rende evidente quanto lo strumento sia importante per la co-produzione di serie tv. Siamo in un buon periodo per la produzione italiana e anche le società internazionali vengono spesso a girare da noi". La vicepresidente Anica e produttrice (con R&C) Tilde Corsi ha beneficiato dei fondi della Roma Lazio Film Commission sin dalla loro nascita nel 2009 e ha testimoniato quanto sia stato "necessario per sostenere il lavoro di un'industria cruciale per il Lazio in un periodo in cui tantissimi produttori andavano a girare in Est Europa. I fondi hanno contribuito a far rimanere i lavoratori nel Lazio e anche a far tornare le produzioni a Cinecittà". Per voce di Paolo Del Brocco, Rai Cinema ha riconosciuto "il gran lavoro fatto in questi anni per attrarre produzioni straniere e offrire finanziamenti sani. Buona parte dei film co-prodotti dalla società della Rai ne ha beneficiato", mentre Marta Donzelli di Vivo Film ha illustrato la sua esperienza, non senza citare qualche criticità: "Con la Vivo film abbiamo utilizzato il fondo, l'unico in Italia specifico per le co-produzioni, tre volte: nel caso di Nico, 1988 di Susanna Nicchiarelli, per Siberia di Abel Ferrara, con Willem Dafoe e Isabelle Huppert, co-prodotto con Germania e Messico, e per Simple Women, l'opera prima di Chiara Malta, co-prodotta con la Romania e girata tra Roma e Bucarest. L'International Fund è uno strumento flessibile ed è importante che non vincoli a girare nel Lazio, ma la documentazione e la rendicontazione da presentare sono davvero molto complesse, andrebbero semplificate". Concorda Giovanni Pompili di Kino Produzioni, che con il fondo ha chiuso il finanziamento di Sole, opera prima di Carlo Sironi tutta girata tra Nettuno e Roma e co-prodotta con la Polonia, mentre Laura Briand, della francese Les Films d'ici, ha utilizzato il fondo per Ricordi? di Valerio Mieli e per Villetta con ospiti di Ivano De Matteo, ancora in lavorazione.

Vladimir Anastasov, della società macedone Sektor Film, ha testimoniato come "mentre prima gli italiani andavano a girare all'estero, ora si è invertita la tendenza", e Davide Nardini di Palomar, forte delle esperienze di Il nome della rosa e Maltese ma anche della co-produzione cinematografica con la Spagna per Famosa di Alessandra Mortelliti, ha affermato: "Grazie ai fondi del Lazio stiamo diventando rilevanti per i partner internazionali e stiamo riportando le troupe negli studios di Tuscolana".

Maria Giuseppina Troccoli del MiBAC, in rappresentanza del Dg Cinema Mario Turetta, è intervenuta dopo l'europarlamentare Silvia Costa e Lucia Milazzotto del Mia: "Il Lazio ha una dotazione economica molto elevata rispetto alle altre regioni, il che permette anche il rilancio degli studios di Cinecittà, su cui si sta investendo molto". La Lazio Roma Film Commission, infine, questo pomeriggio firmerà - a margine del progetto di collaborazione cinematografica tra Israele e Italia - un accordo per lo sviluppo delle co-produzioni con la Rabinovich Foundation di Tel Aviv.

Fonte: news.cinecitta.com


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