Nel suo nuovo film "Sotto una buona stella" da oggi nelle sale il regista e interprete ambienta le vicende lontano da Trastevere in luoghi spesso insoliti come il Cimitero Acattolico

CarloVerdonedi Franco Montini

Carlo Verdone si è trasferito all'Eur, ha scelto il quartiere come location principale del suo nuovo film Sotto una buona stella, da oggi nei cinema. Questa volta Verdone ha abbandonato i vicoli di Trastevere, le strade del centro storico, i sampietrini e le fontanelle, i lungotevere attorno a ponte Sisto, dove è cresciuto e dove ha ambientato i suoi primi lavori, a cominciare dall'esordio, ormai lontano, era il 1979, di Un sacco bello. In Sotto una buona stella, la casa del protagonista Federico Picchioni, ricco broker e padre assente, interpretato naturalmente da Carlo, ha, come viene rivelato esplicitamente nei dialoghi, un indirizzo preciso: via del Giordano 30. Si tratta di una tranquilla strada alle spalle della basilica dei santi Pietro e Paolo, la principale chiesa dell'Eur, che nel film appare ripetutamente, visibile anche dalle finestre di casa Picchioni.

Tuttavia l'appartamento del protagonista, come quella della sua vicina Luisa Tombolini, alias Paola Cortellesi, è stato interamente ricostruito in studio a Cinecittà. "Il design della casa di Federico Picchioni - fa notare Verdone - doveva descrivere e rimandare al personaggio, essere un appartamento elegante, capace di sfoggiare un benessere economico, ma privo di anima, proprio come il mio protagonista. Impossibile pensare di girare dal vero, anche perché gli spazi dovevano essere ampi per consentire riprese molto dinamiche". Quanto alla scelta dell'Eur, ancora Verdone spiega che "la scelta è conseguenza del desiderio di allontanarmi dalle solite location e dai soliti quartieri della commedia romana. L'Eur è stato utilizzato dal cinema, principalmente in chiave metafisica e autoriale, come accaduto con Fellini, Le tentazioni del dottor Antonio; Antonioni, L'eclisse; Petri, La decima vittima. Mi piaceva pensare di utilizzarlo in chiave diversa, in commedia appunto. E poi mi sembrava una scelta sociologicamente corretta: l'Eur è abitato da persone benestanti, come appunto il mio Federico. Oltre agli esterni ho sfruttato anche alcuni interni dell'Eur, in particolare i grandi saloni marmorei del Palazzo della Civiltà Italiana, dove ho girato la scena di pattinaggio".

Ma Sotto una buona stella, accanto a rapide immagini di Roma dalla terrazza di una scuola via Cavour, uno scorcio di acquedotti che fanno tanto La grande bellezza, una discesa in bicicletta da porta San Pancrazio, propone anche una suggestiva incursione nel Cimitero acattolico accanto alla Piramide. "Credo - dice ancora Verdone - che sia la prima volta che il cinema entra in questo spazio. Si tratta di un luogo che perfino i romani conoscono poco, molto suggestivo e poetico: siamo al centro di Roma, ma sembra di essere a Londra. Vi sono lapidi e statue di pregio e una di queste tombe, quella dell'Angelo del Dolore, come nel film ricorda il personaggio interpretato da Tea Falco, è stata utilizzata come copertina di una serie di dischi di gruppi metallari, a cominciare dai Black Sabbath".

Fonte: RepubblicaRoma.it

 


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