Movie Tour nella Val di Noto
I LUOGHI DELLE STELLE
VIAGGIO NEL VAL DI NOTO
“le serenate del sud, le calde, dolci, snervanti notti di Sicilia…” Così un nostalgico Marcello Mastroianni, alias barone Ferdinando Cefalu’, descriveva le atmosfere tipiche della sua terra nel celebre film “Divorzio all’italiana” di Pietro Germi. La pellicola, vincitrice di un oscar e premiata a Cannes, fu girata quasi interamente tra Ragusa e Ispica che nella finzione cinematografica assunse il nome di Agramonte. Quel lembo di Sicilia che fa da sfondo alle vicende tragi-comiche dei vari personaggi è probabilmente il meno conosciuto ma racchiude in se’ tutte le peculiarita’ che fanno dell’isola un set cinematografico ideale: paesaggi mozzafiato, architetture ricercate testimoni dei fasti di un tempo che si alternano a strutture semplici figlie di una tradizione gelosamente conservata, odori e sapori che parlano di storia così come alcuni tratti caratteriali che ben si prestano a fungere da naturali sceneggiature facilmente adattabili per il cinema. Il territorio in questione comprende parte del così detto comprensorio del “Val di Noto”, tra le provincie di Ragusa e Siracusa, che racchiude le perle barocche di Modica, Scicli, Ispica, Ragusa, Noto e Palazzolo Acreide sapientemente ricostruite in seguito al terribile terremoto del 1693 che le rase completamente al suolo. I nobili dell’epoca affidarono la ricostruzione ad artigiani locali e ad architetti molto noti i quali si ispirarono ai canoni estetici del tempo. Il risultato finale è uno dei più grandi siti patrimonio dell’UNESCO nel mondo.
Un ipotetico viaggio tra le amenità della Sicilia sud-orientale dovrebbe iniziare proprio da Agramonte che non a caso è anche il nome di un bed & breakfast situato nell’attuale Ispica. La sua posizione strategica la rende il punto di partenza ideale per il viaggiatore che voglia percorrere un tour nei luoghi che hanno fatto da sfondo a film rimasti nella memoria collettiva.
In seguito alle riprese di Divorzio all’italiana nel 1961, Ispica può annoverare due peculiarità: è stata la prima location cinematografica in provincia di Ragusa ma soprattutto rientra nella stretta cerchia delle “location da oscar”. Qualche mese fa, in occasione del cinquantesimo anniversario della vittoria della preziosa statuetta, la scalinata della chiesa Madre, la piazza principale, il c.so Garibali, la locale società operaia e la chiesa della SS.Annunziata hanno fatto nuovamente da cornice alle vicende di don Fefè attraverso la manifestazione “Divorzio all’italiana – Ispica da oscar” ossia la rievocazione in chiave teatrale delle scene più celebri nelle stesse location in cui furono originariamente girate. Non dimentichiamo inoltre i film “Il Viaggio” di Vittorio De Sica e “Perduto Amor” di Franco Battiato nei quali si può notare il loggiato progettato da Vincenzo Sinatra e prospicente la basilica barocca di S.Maria Maggiore e il pirandelliano “Kaos “dei f.lli Taviani (episodio “Requiem”).
A 15 minuti in auto da “Agramonte” si trova Noto, unanimemente considerata la capitale del Barocco e set a cielo aperto scelto da Antonioni nel suo “L’avventura” e da Zeffirelli per “Storia di una capinera” e città cui gli stilisti Domenico Dolce e Stefano Gabbana sono particolarmente legati avendo ambientato qui vari spot per il lancio del loro brand. Tra i caratteristici mascheroni con motivi apotropaici che sorreggono i balconi, le anguste vie con basamento in pietra o ciottoli che circondano le imponenti residenze barocche e la luce accecante del sole che riflette esaltandoli i capolavori dei grandi artisti del 700, appare la maestosa scalinata del Duomo che sovrasta la città. Non c’è punto che non lasci senza fiato il visitatore e la possibilità di essere colpiti dalla sindrome di Stendhal è concreto. Percorrendo pochi chilometri in direzione della costa si giunge a Marzamemi, antico borgo di pescatori che fino a qualche decennio fa ospitava una delle tonnare più importanti della Sicilia. Alcune scene de “L’uomo delle Stelle” di Tornatore e “Sud” di Salvatores sono state girate proprio qua. La frazione marinara ospita inoltre “il festival del cinema di frontiera”, giunto quest’anno alla sua 13esima edizione e che ha visto la presenza di ospiti illustri quali Riccardo Scamarcio, Valeria Golino, Laura Morante, Luigi Lo Cascio solo per citarne alcuni.
L’impresario ciarlatano Joe Morelli, interpretato da Sergio Castellitto ne “L’uomo delle stelle”, vendeva sogni anche a Ragusa Ibla e Monterosso Almo. La prima emerge tra gli altopiani iblei che avvolgono in un’ideale abbraccio i suoi vicoli pieni di storia, le meraviglie barocche come il Duomo di S.Giorgio, le antiche masserie, i caratteristici paesaggi circostanti. Non è un caso se qui hanno trovato la loro ambientazione vari film e fiction: dal già citato “Kaos” dei fratelli Taviani a “Il sasso in bocca” di Giuseppe Ferrara, da “Gente di rispetto” con Franco Nero a “Porte Aperte” del regista Gianni Amelio per finire con le avventure del commissario Montalbano rese celebri nel piccolo schermo dal connubio tra la sapiente penna di Camilleri, l’abile regia di Alberto Sironi e l’ottima prova recitativa di Luca Zingaretti. Lo stesso attore, colpito da quelle stesse location cui lo lega un sentimento che prescinde da ragioni meramente lavorative, decise di celebrare il suo matrimonio proprio in provincia di Ragusa e più precisamente nel Castello di Donnafugata, antica struttura in cui echeggia ancora la leggenda medievale di “Bianca di Navarra”. Oltre alla fiction di cui prima,i suoi interni hanno ospitato alcune scene de “I Vicerè” di Roberto Faenza.
Restando in tema Montalbano, il commissariato di Vigata ossia il paese immaginario creato da Andrea Camilleri, nella realtà è la sede comunale di Scicli. Tra le vie di questa città ci si sente attori di un opera teatrale che ha come attenti spettatori i monumenti che dominano dalle alture circostanti. C’è un punto cui sembra di essere a Venezia, tra ponti di pietra e il letto di un canale che giunge sino a Modica, archetipo del connubio perfetto tra arte, cultura, cibo e destinazione che merita sicuramente di essere visitata. E’ facile perdersi tra le innumerevoli viuzze che collegano storici palazzi nobiliari a monumentali architetture religiose. Tra di esse meritano una menzione il duomo di San Giorgio, con la sua scalinata sviluppata in altezza che collega la parte alta con la parte bassa della città che è la più ricca di monumenti e in cui l’attenzione viene attirata dalla chiesa di S.Pietro con le statue raffiguranti i 12 apostoli che le fanno da corollario. Per rendere ancora più piacevole il percorso, si consiglia di gustare il famoso cioccolato locale la cui ricetta pare sia stata addirittura mutuata dagli Aztechi e che non ha eguali nel mondo ma anche le altre squisite peculiarità gastronomiche di cui è ricca la città.
“La Sicilia è il cinema” disse Sciascia ed il vostro viaggio sarà come vivere il vostro film ad occhi aperti.
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